I taccuini di Tarrou – 344

Bernard Rieux e Jean Tarrou formano una coppia davvero straordinaria. Il loro modo elementare, istintivo di essere amici e il loro impegno quotidiano, discreto, silenzioso, ostinato, basato esclusivamente sull’onestà, nel combattere la peste, ispirano fiducia e simpatia. Ci si sente al sicuro in loro compagnia, e forse essere uomini significa, in fondo, essere soltanto così, essere come Rieux e Tarrou, ovvero consapevoli del terribile destino di morte, dolore e assurdità che grava sulle nostre teste, ma senza arrendersi ad esso.

Questi due personaggi contribuiscono sensibilmente a rendere La peste il più grande romanzo di Camus. Nella Peste trovo un respiro universale molto più profondo che nello Straniero e nella Caduta. Tra queste opere è proprio La peste quella che rappresenta meglio la disperata e disperante condizione umana, i cui momenti sereni non sono altro che intervalli tra una peste e l’altra, tra un flagello e l’altro.

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